STORIA DEL FESTIVAL

DAL MIFF AI MIFF AWARDS: UN PUNTO DI RIFERIMENTO
PER IL CINEMA INDIPENDENTE DI TUTTO IL MONDO

Il MIFF-Film Festival Internazionale di Milano è una mostra cinematografica internazionale che si svolge annualmente nel capoluogo lombardo. Dalla sua nascita il MIFF mira a celebrare il cinema come arte, presentando una selezione dei migliori film indipendenti dell’anno provenienti da tutto il mondo. Il Film Festival Internazionale di Milano o MIFF (dall'acronimo inglese Milan International Film Festival) muove i primi passi nel 1999 concretizzando l’intuito del suo fondatore, Andrea Galante, regista e sceneggiatore milanese, laureato al Politecnico in Architettura, con un master all’American Film Institute e allora direttore di una rivista di cinema e cultura italiana.

La prima apparizione ufficiale del MIFF avviene il 23 marzo dell’anno 2000 all’AFM (American Film Market), quando Galante presenta le sue idee alla stampa. Data la strategica decisione di inserire il festival tra i London Screening e il MIFED, lo storico mercato milanese (andando a colmare il vuoto tra il momento di promozione dell’evento londinese - soprannominato “pre-Mifed” - e, quindi, sostituendolo, anticipando il momento di commercializzazione dei prodotti cinematografici del Mifed), il MIFF viene subito accolto con grande fervore sia dalla comunità cinematografica sia dal pubblico, che partecipa con caldo entusiasmo a tutti i dibattiti dopo le proiezioni: il successo è immediato. Centinaia le richieste di partecipazione inviate per le selezioni delle quali 70 (43 lungometraggi e 27 corti) provenienti da 27 nazioni diverse, vengono selezionate per la prima edizione.


Benchè nè istituzioni, nè sponsor, nè Mifed credono immediatamente all’idea del nuovo festival milanese, Galante finanzia totalmente la prima edizione, organizzando l’evento con l’aiuto di uno staff di volontari. L’inaugurazione ufficiale del MIFF avviene Giovedì 26 ottobre, 2000, al cinema Eliseo, in via Torino nel centro storico milanese, con l’anteprima italiana del film A Shot at Glory con Robert Duvall e Micahel Keaton. La serata di chiusura e premiazione del primo anno si svolge all’Atlantique, famoso locale notturno della città, e tutti i premi vengono creati dall’artista-scultore Giuseppe Rizzi. La serata viene presentata da Francesco Salvi e Franco Nero arriva a Milano per consegnare il premio del Miglior Film a It's the Rage, di produzione Americana con un cast d’eccezione: Gary Sinise (Miglior Attore, MIFF 2000), Joan Allen, Robert Forester e Giovanni Ribisi.


Il comitato direttivo del festival, per confermare il successo della prima edizione migliorando l’organizzazione e contenendo i costi, sempre con l’ausilio di volontari arrivati da tutta Italia per contribuire allo sviluppo del MIFF, diminuisce a 45 il numero dei film presentati, riuscendo a mantenere l’elevata qualità della programmazione con il budget disponibile e ad aumentare la presenza del pubblico. Nel 2001 il festival apre con il film La Rentreé, di produzione italiana e, dopo un anno di continue trattative Andrea Galante riesce ad acquisire i diritti del prestigioso Cavallo di Leonardo, che viene istituito per la maggiore onorificenza della mostra come premio per il Miglior Film in concorso. Il gala di premiazione della seconda edizione si svolge al Teatro Dal Verme, un storico teatro milanese del XIX secolo, risorto dopo lunghe vicissitudini burocratiche e una ristrutturazione decennale costata circa 12 milioni di Euro. In quell’anno anche Michael Radford (regista de Il Postino e de Il Mercante di Venezia) sceglie il MIFF e viene a Milano per presentare la prima italiana del suo film Dancing at the Blue Iguana. Il film Cookers, thriller mozzafiato di Dan Mintz vince il primo Cavallo di Leonardo, ancora nella sua versione di prototipo in bronzo, bagnato argento, e con un piedistallo in legno. Il premio viene consegnato dal produttore Mark Damon (9 Settimane e Mezzo, Monster), Sabato, 27 ottobre 2001.


Il pubblico del MIFF raddoppia letteralmente ogni anno. Alla Terza Edizione la mostra apre al Teatro delle Erbe con Changing Hearts film di produzione americana del regista argentino Martin Guigui con la famosa e bravissima Faye Dunaway. Il film Showboy, una produzione anglo-americana co-diretta da Christian Taylor e Lindy Heimann, vince il Secondo Cavallo di Leonardo, ormai nella sua versione definitiva, d’argento massiccio, lucidato a platino e con piedistallo in marmo. Showboy, viene premiato a diversi festival nel mondo, la stampa triplica la copertura, ed importanti televisioni a livello mondiale – come CNN e RAI International – trasmettono interviste e speciali sul MIFF. La Terza Edizione della rassegna “MIFF’s Best” all’Istituto Italiano di Cultura a Los Angeles – manifestazione consolidata fin dalla prima edizione – è un evento "tutto esaurito" con la partecipazione di celebrità da Oscar® come Minnie Driver, Dante Spinotti, John Savage, Robert Forestere la presenza delle maggiori rappresentanze istituzionali italiane della città.

Fortemente impegnato a scoprire i talenti delle nuove generazioni e volendo far vivere al pubblico un’esperienza segnata dallo stile, e dal design, immersa nel fascino del centro storico milanese, nel 2002 il MIFF inserisce un momento di glamour legato alla moda, dando vita a una sfilata nel programma della mostra cinematografica, che diventa uno degli ingredienti caratteristici del festival. La prima sfilata di moda viene presentata al Teatro dal Verme durante la serata di gala per la premiazione della terza edizione ed è organizzata in collaborazione con la NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano.


Con la prospettiva del binomio Cinema-Moda, nel 2003 la quarta edizione del MIFF porta a Milano film e ospiti d’eccezione. Apre al Teatro Smeraldo con l’anteprima europea del film Dummy, interpretato dal Premio Oscar® in carica Adrien Brody, Vera Farmiga (3 anni dopo co-protagonista di The Departed insieme a Leonardo Di Caprio e Matt Damon) e dalla bellissima, Milla Jovovich, in quell’anno testimonial di Armani; in giuria c’è anche il famoso attore italo-americano Vincent Schiavelli (…sul Nido del Cuculo, Ghost); nella serata di premiazione, che avviene al Ragno D’Oro si ripete la sfilata di moda; e un after-party si tiene al notissimo locale Hollywood. Il film anglo-americano American Cousins con Danny Nucci (Titanic) e Shirley Henderson (Il Diario di Bridget Jones) si aggiudica il Cavallo di Leonardo e alla rassegna annuale “MIFF’s Best”, ormai parte del calendario ufficiale dell’Istituto di Cultura Italiano a Los Angeles, presenziano Bob Boyle (scenografo di Alfred Hitchcock), Daniel e Billy Baldwin, e Tomas Arana (Il Gladiatore). Nel frattempo il pubblico e la copertura dei media aumentano considerevolmente.


Nel 2004, seguendo lo spostamento di date dell’American Film Market in Autunno e con l’intento di proporre una manifestazione che possa interagire di più con la città e il pubblico, la date del festival vengono spostate strategicamente in Primavera inserendo ufficialmente una sezione del festival dedicata allo “stile”, e aprendo per quell’anno un concorso di stilisti emergenti nominato “Fashion Opera Prima”. Nello stesso anno, emulando il modello Oscar, tutti i premi della mostra vengono modificati ad immagine del Cavallo di Leonardo e il MIFF si svolge al nuovissimo Europlex Bicocca, allora il multiplex più grande d’Italia. Il 10 marzo 2005, mentre il Mifed muore a causa di innumerevoli errori di gestione, interrompendo una tradizione di ben 72 edizioni, la mostra apre per la prima volta nelle sue nuove date primaverili con il film vincitore del festival di Santa Barbara, Deadlines, e il co-regista e produttore Ludi Boeken viene a Milano per presentare la prima europea del film. Il vincitore della quinta edizione è Head in the Clouds di John Duigan, che alla cena di gala del 19 marzo al Lime Light riceverà ben 5 premi. Il film, con un cast di primo ordine (Chalize Theron, Penelope Cruz e Stuart Townsend), viene successivamente distribuito in Italia in 270 sale con il titolo di Gioco di Donna ed è rimasto in vetta alle classifiche per più di due settimane.


Dopo lo spostamento primaverile nel 2005, la sesta edizione del MIFF nel 2006 conferma le potenzialità del festival meneghino posizionato tra le date del Sundance e di Cannes. L’Associazione Culturale Non-profit MIFF cambia nome in Made in Milan, lasciando il denominativo del MIFF-Film Festival Internazionale di Milano marchio regolarmente registrato nel 2000, alla manifestazione milanese. Il MIFF si assesta definitivamente nel centro storico e apre allo Spazio Cinema Anteo, tempio milanese del cinema d’autore, con Bubble di Steven Soderbergh, una pellicola dalle caretteristiche prettamente indipendenti che esce nelle sale italiane circa un mese dopo il festival. Alla prima del film del famoso regista, amico e socio di Clooney, è presente il cast: Misty Wilkins e Debbie Doebereiner arrivano a Milano dagli Stati Uniti e partecipano alla serata inaugurale del MIFF 2006 che vede dopo la proiezione del film un party al Luminal, nuovo locale di tendenza della città. Trovando il suo assetto ideale nelle adiacenze della Basilica di Sant’Ambrogio, la sesta edizione colloca la Filmmaker Lounge al Sanvittore Caffè e l’organizzazione mette a disposizione del pubblico una navetta gratuita e non-stop dalle 18 alla 1 di notte, per raggiungere le sale di proiezione senza difficoltà di parcheggio. Tra i vincitori la sera dell’8 aprile al Lime Light, figurano Peter Falk (famoso in Italia per la serie del Tenente Colombo), e Josh Hartnett, che vincono a pari merito il Cavallo di Leonardo per la Migliore Recitazione Maschile. La Miglior Recitazione Femminile va ad Alexandra Maria Lara (che l’anno dopo viene scelta da Francis Ford Coppola, insieme a Tim Roth, per Un’altra giovinezza) per il film di Doris Dorrei, The Fisherman and His Wife. Why Women Never Get Enough. Il Premio alla Carriera viene consegnato a Pupi Avati da Ezio Greggio e quattro dei film in programma vengono distribuiti in Italia. Tra questi, Slevin – Patto criminale, forte di 4 premi, tra cui Miglior Film e Premio del Pubblico, viene distribuito in più di 350 cinema, stabilendo il record della distribuzione italiana in sala per un film "griffato MIFF", e rimanendo in testa alle classifiche per 2 settimane con un incasso di oltre 4 milioni di euro, nel periodo di fine Agosto.


Il 2007, forse l’anno più delicato per l’ambiente cinematografico milanese, il MIFF apre simbolicamente in una delle sale storiche della città, il Cinema Excelsior, che da lì a pochi mesi chiuderà per far spazio ad un altro centro commerciale adiacente a Corso Vittorio Emanuele. Il film d’apertura è la prima italiana di 4 minuti che lo stesso giorno, viene nominato per 8 LOLA Award (Oscar Tedesco), ottenendo solo un mese dopo il premio come miglior film dell’anno in Germania. Distribuito dalla storica Lady Film in solo 35 sale, incassa più di pellicole uscite in 300 sale diventando un caso fenomeno di box office per il nostro Paese, ancora una volta a testimonianza della qualità dei film “griffati MIFF”. Il programma della settima edizione presta grande attenzione ai film Italiani (il 60% del programma) e alla realtà produttiva del territorio milanese a cui dedica un focus specifico e una tavola rotonda proprio mentre l’Assessorato alla Cultura della città perde le deleghe al Cinema a favore dell’Assessorato al Tempo Libero. Il MIFF presenta inoltre una nuova sezione di “readings” (lettura di sceneggiature inedite da parte di attori professionisti) uno dei quali interpretato dall'attrice Tiziana Foschi. Nel 2007 viene poi inserita nel programma della mostra una nuova categoria dedicata ai “Corporate Film” (film aziendali realizzati con criteri cinematografici e indicativi della scelta di utilizzare il cinema quale strumento di comunicazione). Ben prima che sul tema del “product placement” si focalizzasse l’attenzione dell’intero ambiente cinematografico, la direzione del MIFF capisce l’importanza di dedicare una giornata di convegno a questo tema per indagare i rapporti tra cinema e imprese alla luce delle nuove normative; all’iniziativa partecipano aziende, agenzie di product placement e case di produzione di primo piano. A coronamento di tutti gli sforzi fatti, il film documentario Centravanti Nato, di Gian Claudio Guiducci, già premiato al festival come Miglior Documentario e dall’Associazione Neurothon per i "Film che fanno bene al cervello", viene nominato ai David di Donatello come miglior Documentario Italiano dell’anno; e 6 film del programma 2007 trovano la distribuzione in sala sul territorio Italiano (tra questi il vincitore del festival, Finchè nozze non ci separino), e il MIFF guadagna un’altra location prestigiosa per la rassegna MIFF’s Best: alcuni film vincitori del festival vengono infatti riproposti anche in Costa Smeralda con “MIFF’s Best Porto Cervo”, che si svolge per la prima volta all’Hotel Le Palme, con la partecipazione della cantante Dolcenera (autrice della colonna sonora italiana del film vincitore Finchè nozze non ci separino), e di Gian Claudio Guiducci, il 13 e il 14 settembre 2007. Tutto questo, al Ministero sembra non bastare e, ancora una volta, l’Associazione Made in Milan e il fondatore del MIFF, Andrea Galante, vengono delusi dal mancato finanziamento ministeriale a supporto del festival, che per ragioni sconosciute avvenne solo una volta, con 10.000 euro, nel 2003.


Nonostante i grandi esiti positivi che nel corso di 8 anni hanno visto filmmaker, autori, attori e attrici scoperti dal MIFF e poi riconosciuti a livello internazionale negli eventi più importanti del mondo, la presenza a Milano e a Los Angeles di premi Oscar e personaggi importanti del movie-business mondiale, e, soprattutto, film che dopo essere stati presentati al MIFF hanno visto la distribuzione nelle sale italiane, la repentina caduta del governo all’inizio della stagione primaverile e le scelte del Comune di Milano di non finanziare il progetto MIFF, influenzano negativamente il lavoro degli organizzatori riducento improvvisamente e drasticamente il budget operativo del festival, che viene a mancare, lasciando la direzione in alto mare. Il direttore e fondatore del MIFF, pur senza l’aiuto dei contributi istituzionali, e con un budget irrisorio a disposizione, decide di continuare riducendo il periodo della mostra e modificando il programma della manifestazione. Accorciando il festival ad una settimana e focalizzando sulla premiazione e i film vincitori, l’ottava edizione si svolge dal 7 al 14 aprile. Rimanendo l’appoggio e il supporto di tutti i filmmaker, fermi a partecipare pur mostrando il proprio film solo alla giuria, la direzione scopre che la riduzione del programma, lasciando lo status di premiere ai film partecipanti, non è un ingrediente del tutto negativo, anzi i fattori positivi sembrano essere condivisi da molti, così si accende la prima scintilla dei MIFF Awards. Il festival apre con il film The Trap che, proiettato in anteprima nazionale in presenza del regista Srdan Golubovic, si aggiudica il Premio Neurothon - vinto nel 2007 da Centravanti Nato -, e il Cavallo di Leonardo per la Miglior Regia e della Miglior Recitazione Maschile. È un sorprendente film inglese dallo stile documentaristico ad aggiudicarsi il titolo per il Miglior Film MIFF 2008, Vampire Diary. Un’originale pellicola low budget genere Romantic-horror che forte della recitazione di Anna Walton (Cavallo di Leonardo per la Miglior Recitazione Femminile 2008), nei panni di un Vampiro in cerca d’amore, conquista 4 premi. Da lì a pochi mesi Anna Walton viene ingaggiata nel cast di Hellboy II per la regia di Guillermo Del Toro, e di The Mutant Chronicles a fianco di John Malkovich, sottolineando ancora una volta la capacità della mostra milanese di intuire e scoprire giovani talenti del grande schermo. Sempre nel 2008 viene presentata la prima mondiale di L’amore non basta con Giovanna Mezzogiorno, e la prima italiana di The Postal, film satirico del celebre regista e produttore indipendente tedesco Uwe Boll. A Renato Pozzetto va il Cavallo di Leonardo alla Carriera MIFF 2008, che, il 12 aprile, durante la serata di premiazione a Le Banque, locale trendy del momento, viene consegnato da Enrico Beruschi, compagno di scuola e d’infanzia di Pozzetto, in un episodio memorabile per la storia del MIFF. Sempre nella stessa edizione viene organizzata una tavola rotonda su: “Gli invisibili: distribuzione del cinema indipendente in Italia” (a cui partecipano Simone Scafidi, e altri cineasti della scena nazionale) con proiezione del documentario “Gli invisibili – Esordi nel cinema italiano 2000-2006” di Vito Zagarrio. La decisione della direzione di continuare con il budget disponibile si rivela quindi vincente e, nonostante la crisi il MIFF riesce a presentare, come di consueto, contenuti unici nel suo genere a Milano, in una compagine di 58 film.


Sempre alla ricerca di nuove iniziative e idee, con l’esperienza dell’anno precedente, e con le idee propulsive di MIFF’s Best all’Istituto Italiano di Cultura a Los Angeles (che fin dalla prima edizione presenta i film vincitori del festival) il MIFF, alla sua nona edizione, si muove verso un futuro nuovo della manifestazione. L’Associazione Made in Milan sposta il MIFF-Film Festival Internazionale di Milano verso l’inizio dell’Estate, andandosi a collocare nella prima metà di maggio, immediatamente prima del Festival di Cannes, e trasforma il festival in una manifestazione con un format originale e pratico nella sua funzione di promozione del cinema non ancora distribuito. Nasce ufficialmente il "nuovo MIFF" nuovo genere di evento cinematografico internazionale, attuale ed efficace nel sostegno della cultura degli indipendenti: i MIFF AWARDS. I MIFF Award uniscono la tradizione classica della programmazione dei film festival e le cerimonie di memoria americana derivate dagli Oscar applicando le regole dell'AMPAS (Academy of Motion Pictures Arts and Sciences) di Hollywood, con il concetto della candidatura; dedicando però la nomination della statuetta milanese a film non ancora usciti in sala sul territorio italiano (che viene imposto nel regolamento). Il MIFF Award unificando i regolamenti opposti dei due format, i film festival e gli eventi a candidatura, in un “film festival-award” insieme, segna un punto di arrivo ma anche un nuovo punto di partenza per Milano e per il Cavallo di Leonardo nel mondo. La nona edizione, seppur in una nuova veste, non vede ancora il “nuovo metodo” a pieno regime e seppur il nuovo formato - con la premiazione prima e gli screening dopo - si concretizza ufficialmente, la selezione dei vincitori viene ancora decisa da una giuria selezionata. Il festival apre all’insegna del fenomeno di Facebook, che ha trasformato le relazioni personali del mondo intero, con la prima mondiale di Feisbum, che consegna agli italiani il primato del primo film su Facebook, prima dell’uscita di The Social Network, prodotto dalla Columbia e uscito un anno dopo negli Stati Uniti. La prima avviene al multisala Arcobaleno che vede anche il primo “red carpet” nella storia del MIFF. Tra i candidati in concorso si vedono Lymelife, (Martin Scorsese produttore esecutivo), Playground (co-prodotto da George Clooney e Steven Soderbergh), Crude (documentario sull’ambiente sostenuto da Sting), My One and Only (con il Premio Oscar Renèe Zellweger attrice protagonista, che vincerà anche come Miglior Recitazione Femminile), Stephanie’s Image (con Melissa Leo, protagonista del film vincitore del Sundance nello stesso anno, Frozen River, per il quale riceve anche una Nomination all’Oscar). Nel programma vengono inserite anche due sezioni speciali dedicate a Milano, una sulla moda (vinta poi dal Picture Me: a Model’s Diary scritto e diretto della top model Sara Ziff) e una sul product placament (vinta da Truth in 24 sulla storia di Audi nella corsa di Le Mans). Il Premio alla Carriera va a Martin Landau, consacrando il grande attore al festival milanese, l’unico ad avere due Cavalli di Leonardo. Infine, nello stesso anno nasce MIFF Channel, il canale media online dell’Associazione, che seguirà d’ora in poi tutti gli eventi firmati o seguiti da Made in Milan.


Dal 2011 la nuova versione del MIFF, i MIFF Awards, continua la storia della statuetta milanese con un nuovo ingrediente, la costituzione di una film society denominata appunto Leonardo Da Vinci Film Society che, con un metodo più democratico, avrà il compito di sostituire la giuria con la volontà degli appassionati milanesi che potranno vedere i film dei filmmaker candidati in anticipo, completando il programma del nuovo format con una serie di screening online prima del festival. MIFF Awards da allora prosegue la sua missione a maggio premiando i filmmaker durante le proiezioni dei vincitori - in sala - decretando con il premio del pubblico il Miglior Film del Festival.

Vedi l'Albo d'Oro di tutti i vincitori nella storia del premio.


Il Premio alla Carriera del MIFF e stato assegnato nel corso degli anni a: Carlo Ponti, Valentina Cortese, Giancarlo Giannini, Franco Nero, John Daly, Pupi Avati, Mario Monicelli, Renato Pozzetto, Martin Landau, Massimo Boldi, Maurizio Totti, Pietro Scalia, Paul Sorvino, Claudia Cardinale, Diego Abatantuono, Albert Brenner.